14 - La cosa come simbolo
La bottiglia di vino accompagna a sè un grande simbolismo: fin dai tempi antichi, nelle varie culture, il vino e il suo contenitore non solo sono mezzi di festeggiamento ma assumono un vero e proprio ruolo simbolico.
Nella cultura vichinga la bottiglia di vino è associata al battesimo delle navi: il suo frantumarsi rappresenta il primo contatto tra la nave e l'elemento liquido, è dunque simbolo di buon auspicio e celebrazione. Ma il legame tra la bottiglia e il mondo marittimo non finisce qua: ai tempi dei pirati era solito mandare messaggi o richieste di aiuto tramite un biglietto contenuto nella bottiglia (di vino o di acqua) e poi gettata in mare nella speranza di essere trovata da qualcuno.
Con l'avvento del cristianesimo il vino e tutto ciò associato ad esso diventa un simbolo eucaristico, rappresenta gioia, prosperità, sacrificio e spesso viene offerto in dono al Signore; la bottiglia è un elemento ricorrente nelle celebrazioni ebraico-cristiane, ma non tutte le religioni sono d'accordo: l'islam bandisce la consumazione del vino che renderebbe l'uomo impuro e incapace di soddisfare gli obblighi della preghiera (la bottiglia di vino è un elemento vietato in questa religione).
La nostra considerazione della bottiglia vino non è poi così lontana da quelle dell'antica Grecia, in cui considerano l'oggetto come un mezzo di celebrazione, simbolo di prosperità e benessere collettivo. Le antiche anfore greche custodiscono l'elemento necessario per connettere l'uomo agli dei, di cui Dioniso è il dio indiscusso nella cultura del vino: si ritiene che sia stato lui a donare il vino agli uomini i quali, attraverso studio, lavoro e dedizione, sono i primi a diffondere e trasportare questa cultura rendendo il tutto possibile imbottigliando il vino e trasportandolo per l'Europa. Non è solo una bevanda,ma simbolo dionisiaco, perchè permette agli uomini di entrare in contatto con la divinità mediante il loro stato di ubriachezza.
La bottiglia di spumante è sicuramente il simbolo indiscusso di Canelli e del territorio, lo conferma la grande struttura a spumante che circonda l'entrata dell'azienda Gancia. Proprio per questo suo potere simbolico non è solo utilizzata come bevanda di accompagnamento ma spesso non viene addirittura mai aperta (si pensi alle bottiglie che contengono vino molto vecchio), si tengono come ricordo o come oggetto prezioso, di bellezza. Per questo attorno all'imbottigliamento si stanno creando innumerevoli nuove tecnologie (bottiglie personalizzate, imbottigliamento sottomarino, creazione di nuove forme e materiali), un connubio possiamo dire tra etica (l'atto di bere il vino) ed estetica (la rappresentazione della bottiglia).
Nella cultura vichinga la bottiglia di vino è associata al battesimo delle navi: il suo frantumarsi rappresenta il primo contatto tra la nave e l'elemento liquido, è dunque simbolo di buon auspicio e celebrazione. Ma il legame tra la bottiglia e il mondo marittimo non finisce qua: ai tempi dei pirati era solito mandare messaggi o richieste di aiuto tramite un biglietto contenuto nella bottiglia (di vino o di acqua) e poi gettata in mare nella speranza di essere trovata da qualcuno.
Con l'avvento del cristianesimo il vino e tutto ciò associato ad esso diventa un simbolo eucaristico, rappresenta gioia, prosperità, sacrificio e spesso viene offerto in dono al Signore; la bottiglia è un elemento ricorrente nelle celebrazioni ebraico-cristiane, ma non tutte le religioni sono d'accordo: l'islam bandisce la consumazione del vino che renderebbe l'uomo impuro e incapace di soddisfare gli obblighi della preghiera (la bottiglia di vino è un elemento vietato in questa religione).
La nostra considerazione della bottiglia vino non è poi così lontana da quelle dell'antica Grecia, in cui considerano l'oggetto come un mezzo di celebrazione, simbolo di prosperità e benessere collettivo. Le antiche anfore greche custodiscono l'elemento necessario per connettere l'uomo agli dei, di cui Dioniso è il dio indiscusso nella cultura del vino: si ritiene che sia stato lui a donare il vino agli uomini i quali, attraverso studio, lavoro e dedizione, sono i primi a diffondere e trasportare questa cultura rendendo il tutto possibile imbottigliando il vino e trasportandolo per l'Europa. Non è solo una bevanda,ma simbolo dionisiaco, perchè permette agli uomini di entrare in contatto con la divinità mediante il loro stato di ubriachezza.
La bottiglia di spumante è sicuramente il simbolo indiscusso di Canelli e del territorio, lo conferma la grande struttura a spumante che circonda l'entrata dell'azienda Gancia. Proprio per questo suo potere simbolico non è solo utilizzata come bevanda di accompagnamento ma spesso non viene addirittura mai aperta (si pensi alle bottiglie che contengono vino molto vecchio), si tengono come ricordo o come oggetto prezioso, di bellezza. Per questo attorno all'imbottigliamento si stanno creando innumerevoli nuove tecnologie (bottiglie personalizzate, imbottigliamento sottomarino, creazione di nuove forme e materiali), un connubio possiamo dire tra etica (l'atto di bere il vino) ed estetica (la rappresentazione della bottiglia).
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