12 - I materiali

Il materiale della bottiglia di spumante è il vetro. Viene scelto fin dall'antichità come ottimo materiale per conservare il vino: non altera il colore, non riscalda il contenuto, resiste a condizioni estreme in luoghi diversi e grazie alle proprietà chimiche del materiale è possibile dare qualsiasi forma all'oggetto. Il vetro appunto, partendo da una base liquida, subisce un raffreddamento molto rapido e si solidifica senza avere il tempo di subire la ricristallizzazione; avendo tempi di cristallizzazione molto lenti, è possibile modellare la forma desiderata.
Il colore del vetro generalmente è verde scuro o marrone per proteggere il contenuto dalla luce, prolungarne la vita ed evitare l'ossidazione. Il colore scuro è ideale per i vini destinati all'invecchiamento, mentre per i vini giovani è possibile utilizzare vetro trasparente per far esaltare sfumature e riflessi del prodotto.
L'elemento più comune usato per la produzione di bottiglie di vino (ma anche di bicchieri) è l'ossido di silicio o vetro siliceo: è il vetro più comune e reperibile nell'ossidiana, comunemente solidificata dal magma vulcanico, anche se in termini energetici è molto meno costoso produrlo da vetro già frammentato (dalla raccolta differenziata) piuttosto che da sabbie silicee,

Il vetro è da sempre rimasto il materiale per eccellenza nella realizzazione dell'oggetto: la più antica bottiglia di vino esistente al mondo (scoperta fino ad ora) è stata trovata in Renania nel 1867 e risale circa al 325/350 d.c..
L'oggetto consiste in un recipiente di vetro giallastro di 1.5 litri circa, con manici a forma di delfino.

Il vetro ha dunque un'origine molto antica, si tratta del materiale che meglio si adatta alle esigenze della funzione dell'oggetto ed è tanto attuale quanto la funzionalità che ricopriva anni fa.


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